Messaggi in bottiglia

mercoledì 26 marzo 2008

Andrea Verde fa chiarezza

Le prime reazioni di Andrea Verde alle critiche riguardanti il suo passato nel settore del cinema hardcore erano molto pacate e del tipo "non ho mai lavorato in quel settore e, se sì, con un ruolo molto marginale (addetto contabile)".

Leggendo questo articolo del "Corriere della Sera" online di ieri si ha l'impressione che il tono cominci a diventare meno pacato. Andrea Verde infatti dichiara:
«Chi mi attacca è solo un frustrato. La sessualità può essere vissuta anche senza tabù. E anche se mi sarebbe piaciuto fare l’attore, ero solo amministratore di una filiale»

Il sig. Verde evidentemente non ha ancora capito che viene criticato non tanto per l'essere stato attivo in qualche modo nel settore del porno quanto per lo spacciarsi, con un passato simile, difensore dei valori cristiani (condizione questa indispensabile per far parte di un partito di destra, con l'eccezione della Lega, loro hanno il dio Po...).
Se però ammettesse i suoi errori (dal punto di vista della morale religiosa) e si dichiarasse sinceramente pentito (chi non ha mai commesso uno sbaglio in vita sua? Chi non avrebbe mai voluto essere attore in un porno?) , nessuno potrebbe più negargli il diritto di imporsi come difensore della cristianità.

Se però è vero quanto dichiarato al "Corriere", non solo Verde non è pentito delle sue azioni ma, anzi, se ne vanta pure.

Una sola cosa mi chiedo: visto che Andrea Verde è così orgoglioso del suo passato, perché nella sua biografia la sua collaborazione con la società UNIMAT non è nemmeno accennata?

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